La Commisione Europea taglia drasticamente i contributi finanziari al progetto TAV Torino-Lione.

Roma - Corteo No TavLa conferma arriva dallo stesso Commissario europeo ai Trasporti Sim Kallas, che, in seguito ad una sollecitazione della commissione trasporti del Parlamento europeo, ha recentemente ammesso la riduzione del cofinanziamento europeo all’opera, effettuata tramite la Decisione della Commissione europea del 5/3/2013.

Un anno fa, infatti, questa Decisione ha stabilito che il contributo europeo per il periodo 2008-2013 fosse ridotto, dagli originari 671,8 milioni di Euro a poco più di 395 milioni di Euro ( con una decurtazione di circa il 40%) a causa delle inadempienze e della non attendibilità dei tempi e delle opere promesse da Francia e Italia. Inoltre, nello stesso documento è stata concessa anche una proroga per i tempi di realizzazione delle attività finanziate, fino al 31/12/2015 anziché fine 2013.
Il documento, faticosamente avuto dal gruppo parlamentare europeo GUE NGL, dimostra che i lavori non sono affatto in anticipo come hanno sempre sbandierato ministri, parlamentari e commissari vari. La tranche di finanziamento attuale infatti, oltre ad essere quasi dimezzata, ha già subito una proroga fino al 2015 per venire incontro ai ritardi accumulati.
Le continue difficoltà di Italia e Francia a mantenere gli impegni fanno tentennare l’Europa e soprattutto metteranno a rischio anche gli stanziamenti per il successivo periodo finanziario 2014-2020, visto che questi contributi, potrebbero essere dirottati verso altri progetti prioritari.
Ricordiamo che quello messo in campo dall’Europa è solo un piccolo contributo economico rispetto ai miliardi di euro del costo complessivo della tratta che saranno a carico dei cittadini italiani e francesi.
Questa notizia dimostra come la lotta paghi e come la resistenza del Movimento abbia portato importanti risultati su questo piano e non solo Non abbiamo senz’altro ancora vinto, ma si tratta di un passo verso l’abbandono di questa opera inutile e dispendiosa che distrugge la terra che amiamo e le nostre vite.

Libertà per i No Tav

Intervento di Nicoletta alla manifestazione del 22 febbraio a Chiomonte.

A quelli che sono ancora agli arresti domiciliari, a tutti coloro che non possono raggiungere questa Valle perché sono stati colpiti da fogli di via.

Sono questi gli strumenti che il potere utilizza contro chi lotta, contro chi lotta per un mondo diverso, un mondo più giusto e vivibile per tutti. 10 maggio manifestazione

Contro chi lotta per quelli che sono i diritti reali, i diritti ad una vita decente, i diritti a una scuola che sia davvero di tutti. I diritti ai trasporti che possano davvero dare a tutti la possibilità di muoversi.

Contro il sistema delle grandi opere dell’alta velocità che è soltanto costruito per poterci lucrare e distrugge i luoghi belli del nostro paese e del nostro mondo.

E fa cenere e cemento di quella che è la terra viva, di quelli che erano boschi, di quelli che erano gli animali che popolavano la nostra Valle e tante valli del mondo dove ora domina il cemento.

Noi vogliamo un mondo bello dove si possa lavorare senza morire, in pace e solidarietà, dove i cieli siano solcati dalle nuvole e non dagli aeroplani di morte, non dai caccia bombardieri. Dove l’uomo sia un aiuto all’uomo e sia colui che difende la natura, bella e intatta, anche per chi verrà dopo di noi. Leggi tutto “Libertà per i No Tav”

Contro l’Europa di grandi opere e Troika, per l’Altra Europa.. Primalepersone!

maddalenaE’ da 25 anni che la valle di Susa resiste e non si arrende, non solo contro il Tav ma contro un modello di sviluppo che distrugge gli esseri umani e la natura. Il denaro pubblico che viene sottratto a quelle che sono i veri diritti e i veri bisogni delle persone e viene messo nel pozzo senza fondo dei grandi interessi di un partito trasversale che esiste a tutti i livelli e che in Europa si chiama Troika, si chiama politica delle banche, si chiama quel mondo che fa dei poveri un tappetino su cui camminare, che fa dei diritti parola morta Contro quell’Europa non si può pensare a riforme, bisogna pensare di abbatterla per ricostruirla.

E allora sarà davvero l’Europa dei popoli, dei lavoratori che riusciranno ad abbattere le gabbie salariali e riusciranno ad avere uguale dignità in un mondo che deve essere di liberi ed uguali. Sarà l’Europa contro la guerra. Sarà l’Europa in cui sarà bello vivere perché non abbiamo altro da perdere che le nostre catene ma abbiamo un mondo intero da conquistare..