Marco: la notizia dell’incidente fatale che ce l’ha portato via giunge alla Credenza come una mazzata che ci lascia tutti storditi.
Il movimento NO TAV piange questo suo figlio sensibile e generoso, che ha dato alla lotta dedizione, tempo ed energia..
Marco lavorava all’ Azimut, ma la sua vita e i suoi sogni erano altrove. Negli anni di mobilità dalla fabbrica aveva approfondito la sua vera passione che era la musica, una passione che affrontava prima di tutto da liutaio: la scuola di liuteria di Cremona lo ha visto per anni valente allievo .
Al movimento NO TAV Marco ha donato il suo primo capolavoro : un violino da lui messo all’asta per il fondo di solidarietà, poi partito in un lungo tour attraverso le città italiane e francesi dove è stato collaudato e temprato dalle mani di virtuosi violinisti, messaggero della gentilezza e della cultura di un giovane e della sua Valle che con lui resisteva ed ora anche per lui resisterà.
Ricordo le ore trascorse con Marco in Credenza per preparare la presentazione del violino, i suoi racconti appassionati sulla tecnica di fabbricazione, sui legnami usati, differenti per ogni parte dello strumento, capaci di portare in sé e di trasmettere le vibrazioni misteriose che vengono dal cuore degli alberi, radicate nel grembo profondo della terra che li ha generati e accuditi: racconti pieni di entusiasmo e di amore per la vita.
Di lui mi torna in mente la malinconia, quasi un’ansia sospesa per un’esistenza che trascorreva troppo veloce.
L’ho incontrato per l’ultima volta al Critical Wine di Bussoleno, presso il banco che presentava filati, oggetti ed alimenti prodotti con la canapa sativa, una delle tante coltivazioni antiche che i giovani stanno riprendendo anche in Valle di Susa, con sacrifici, passione e nuova consapevolezza.
Ora ci mancherà la sua presenza, davanti alle reti in Clarea, ai presidi e sulle strade della nostra resistenza, ma non dimenticheremo la sua amicizia, la grazia timida del suo sguardo.
E sicuramente, da qualche parte, nei luoghi dove la lotta continua, sentiremo d’un tratto il rombo della sua moto, vedremo balenare il rosso del suo giubbotto; e forse, quando l’ora si farà buia e le forze incerte, sarà il suono del suo violino a ricordarci quanto sia forte, dolce e invincibile il legame della fratellanza NO TAV.
Un abbraccio grande alla Famiglia di Marco e a tutti i suoi cari.