La forza del movimento NO TAV contro le falsità

La Corte di Cassazione ha annullato la sentenza del tribunale della libertà per i quattro No Tav Chiara, Claudio, Mattia e Niccolò, facendo cadere, finalmente, la terribile e sconsiderata accusa di terrorismo.
Se questa accusa è caduta è soprattutto per la determinazione del movimento; il potere ha il solo scopo di tagliare le gambe alle lotte e intimidire le persone. Quello che vogliamo è che Chiara, Claudio, Mattia e Niccolò non facciano un minuto in più di galera e che si fermi immediatamente l’opera.
 palloncini-800x576
Anche questa volta, una sproporzionata e assurda misura richiesta dalla procura di Torino nei confronti del movimento No Tav è stata smentita dalla Cassazione di Roma.
E solo poche ore prima di questa decisione, si è rivelata infondata anche l’accusa dell’autista del pubblico ministero Rinaudo; il quale aveva detto l’11 aprile scorso di essere stato aggredito da tre attivisti del movimento. Di vera e propria farsa si trattava visto che il racconto dell’aggressione non ha avuto nessun riscontro e la stessa procura ha dovuto indagare l’autista per simulazione di reato; chissà che dirà ora la figlia di Rinaudo, attualmente candidata per Fratelli d’Italia, che pretendeva la nostra solidarietà per un “lavoratore picchiato”.
Queste due recenti vicende dimostrano che la storia della repressione contro il movimento No Tav è intessuta di falsità. Il fronte politico-giudiziario-affaristico, che da anni spinge per la realizzazione di questa grande malaopera che è la Torino-Lione, ha costruito una vera e propria architettura di menzogne, falsità e di occultamento della verità.
Falsità e menzogne come quelle che portarono alla morte in carcere di Sole e Baleno, sulla base di una sentenza, che venne in seguito annullata già allora dalla Corte di Cassazione.
Falsità e menzogne come quelle che circondano il cantiere di Chiomonte, lo stato di avanzamento dei lavori, e i rischi per la salute dei cittadini e degli stessi operai.
Falsità e menzogne come quelle che accompagnano la scarsa trasparenza sui costi dell’opera e i finanziamenti europei drasticamente tagliati.
Oggi, dopo mille difficoltà, emerge un nuovo pezzo di verità, ma solo grazie alla nostra resistenza, che non indietreggia mai di fronte a tanta repressione.
E’ necessario continuare con determinazione la lotta No Tav e la dura battaglia per far emergere le verità troppo spesso nascoste,  perché in questo Paese è la verità ad essere rivoluzionaria.