Pensieri della sera

“Era g14364861_171518789956134_8743182092305951248_nià l’ora che volge il disio
ai navicanti e ‘ntenerisce il core
lo dì c’han detto ai dolci amici addio;
e che lo novo peregrin d’amore
punge, se ode squilla di lontano
che paia il giorno pianger che si more….”

Le parole di Dante vincono i secoli per portarmi la malinconia di questo cielo invaso ormai dal buio.
Gli animali compagni della mia vita mi aspetteranno invano anche stasera, resterà spenta la finestrella della soffitta che custodisce i miei libri più cari. La casa non sentirà il mio passo.
Ma qui, fino alle finestre della mia evasione, salgono le voci quiete dei miei fratelli e delle mie sorelle che vegliano su di me, il dolce rumore dei giochi di bambini.

Aspettiamo con animo sereno: né sentenza di tribunale né sbarre di prigione potranno sopprimere la verità semplice e forte di questa nostra lotta.
Forse all’alba arriveranno con manette e manganelli, ma il battito dell’ora che mi porta la brezza notturna segna già il tempo che verrà, quello dei liberi e uguali.

Diario di Resistenza (continua)

14469494_1283721761662484_5787603360517185568_n-1Oggi è giorno di mercato a Bussoleno. La mia evasione, protetta da compagne e compagni, mi porta tra i banchi che traboccano dei colori autunnali, sontuosi di frutti e verdure, delle grasse tome d’alpeggio, dei fiori di giardini che già conoscono i primi freddi e portano in sé la malinconia degli addii.

Il paese ci fa festa.

Ci vengono offerti miele della Clarea e toma degli alpeggi di Venaus.

Vanno a ruba i volantini che spiegano le ragioni e i modi della lotta.

Si moltiplicano le foto a testimonianza di di chi “sta con la Valle che resiste”.

Ad un certo punto compare una pattuglia dei carabinieri che subito si dilegua.

Il tristo mondo della repressione appare davvero lontano e impotente di fronte a questa collettività forte e serena che, senza retorica ma con determinazione, sa proteggere i suoi figli e difendere le ragioni della lotta comune.

Diario di Resistenza

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Suspice coelum ut agricola, scruta il cielo come un agricoltore: così recita la meridiana che scorgo dalla finestra di questo mio luogo di evasione.

Se alzo lo sguardo al cielo, oltre i tetti della Bussoleno medioevale, scorgo il vallone di Balmafol, luogo di memorie partigiane. Tra le baite di quei pianori perennemente battuti dal vento, i giovani ribelli di allora, con pochi mezzi e tanto cuore, ricacciarono le squadracce nere salite a catturarli ed a depredare le povere cose dei montanari.
Sotto di me, nella piccola via, al presidio resistente, altri giovani e meno giovani vegliano sulla mia libertà e sulla nostra lotta contro i grandi, sporchi interessi di sempre.
La Resistenza continua.