Diario di viaggio: 16 Aprile, Alessandria

gallo no tavAlessandria. Dopo il caos della periferia milanese, stretta tra autostrade e cantieri come in una gabbia, ci viene incontro la campagna: lunghi filari d’alberi, cascine, prati con grandi macchie gialle di colza in fiore.

L’autostrada che stiamo percorrendo è una ferita tra tanto verde; e porta un nome, Itinera, il marchio della famiglia Gavio che da queste parti (e non solo) la fa da padrone, da sempre, tenendo in pugno, col bastone e la carota, persone ed imprese. Itinera: autostrade e TAV, cave ed edilizia, dighe e lavori marittimi. Un suo cantiere è presente anche a Salbertrand, in Valle di Susa, dove ha messo piede con l’autostrada del Frejus e continua con l’Alta Velocità Torino-Lyon. Leggi tutto “Diario di viaggio: 16 Aprile, Alessandria”

Diario di viaggio: San Donato e Cernusco

A Sesto San Giovanni arriviamo dopo due giorni passati nell’area metropolitana milanese.
Le assemblee a Cernusco sul Naviglio ed a San Donato Milanese si sono svolte secondo i ritmi ormai consueti. 2014-04-16 10.50.25

A Cernusco ha introdotto Loris, che sulla lotta NO TAV ha scritto uno dei saggi più acuti, documentandosi con un lungo soggiorno in Valle e con una nutrita serie di interviste. A San Donato ho incontrato Patrizia. E’ stata lei a parlarmi di quanto sta succedendo alla Marcegaglia Buildtech di Sesto: la fabbrica chiude, lasciando a casa 169 lavoratori, ai quali viene prospettata una sola incerta e scomoda alternativa, l’eventuale spostamento a Pozzolo Formigaro, dove esiste un altro stabilimento del gruppo e dove la situazione non appare affatto tranquillizzante, vista la cinquantina di operai in esubero.

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Roma 12 aprile

Valgia Silvilla, Iulio Valiano filosofo. A loro appartengono le pietre tombali, presso le quali siedo, alle terme di Diocleziano. Poco lontano c’è la piccola lapide dedicata dal padre ad un non nominato bambino. Il tempo ha cancellato di loro i volti e le storie, nulla ci è dato sapere di loro, tranne il secolo in cui camminarono su questa terra, il secondo dopo Cristo.

Eppure furono vivi, ebbero certamente sogni, legami, gioie, tristezze, furono amati o furono indifferenti al mondo. Silvilla forse ebbe figli, il bimbo ignoto giocò nei cortili della sua città e sua madre pianse su di lui. Il filosofo sì interrogò certamente sul senso della vita e della morte. Ora fa loro compagnia il profumo amaro delle siepi di bosso, la pergola di rose bianche ancora in boccio. Leggi tutto “Roma 12 aprile”