non posso essere con la famiglia NO TAV che oggi è venuta fin sotto le mura del carcere per portarti l’affetto della Valle che resiste, ma voglio che ti giunga il mio abbraccio, almeno di lontano.
Ti immagino ristretta in quegli stessi non-luoghi che qualche tempo fa ho sperimentato anch’io, a vivere giorni e notti che non passano mai.
Ma so che, come sempre, lo farai a testa alta, come chi sa di essere dalla parte giusta.
Care sorelle detenute, vi affido questa nostra figlia: sono sicura che le darete tutto l’affetto e l’aiuto che avete dato a me.
Penso con rabbia e dolore ai vostri piccoli figli, ristretti con voi; alle tante persone malate per le quali il carcere è doppiamente punitivo.
Dobbiamo abbatterlo, questo sistema crudele e vendicativo, del quale questure, tribunali e carceri sono arma di repressione e controllo sociale, la risposta alla povertà e alle lotte.
Verrà giorno in cui per tutte e tutti ci sarà un mondo libero, fraterno e bello, nel quale ognuno darà secondo le proprie possibilità e riceverà secondo i propri bisogni
Un mondo che dobbiamo costruire, a partire dai luoghi più bui, dove non si sopravvive senza la reciproca solidarietà. Una solidarietà che ho trovato, grande, tra di voi.
Un abbraccio, Dana, care compagne e compagni detenuti.
Vi vogliamo tutte e tutti liberi, subito.
Nicoletta