Dalla parte di Erri

Baita-Clarea“Considero valore ogni forma di vita, la neve, la fragola, la mosca. 

Considero valore il regno minerale, l’assemblea delle stelle.

Considero valore il vino finché dura il pasto, un sorriso involontario, la stanchezza di chi non si è risparmiato, due vecchi che si amano.

Considero valore quello che domani non varrà più niente, e quello che oggi vale ancora poco. Considero valore tutte le ferite.

Considero valore risparmiare acqua, riparare un paio di scarpe, tacere in tempo, accorrere a un grido, chiedere permesso prima di sedersi, provare gratitudine senza ricordarsi di che.

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Considero valore sapere in una stanza dov’è il nord, qual è il nome del vento che sta asciugando il bucato.

Considero valore il viaggio del vagabondo, la clausura della monaca, la pazienza del condannato, qualunque colpa sia.

Considero valore l’uso del verbo amare e l’ipotesi che esista un creatore. Molti di questi valori non ho conosciuto.”

Erri De Luca da PensieriParole <http://www.pensieriparole.it/aforismi/vita/frase-176255>

Non dimenticherò

Non dimenticherò.
Non dimenticherò gli incontri davanti alle fabbriche chiuse, sui terreni insidiati dalle ruspe, tra i veleni delle discariche abusive di rifiuti tossici, sui binari dove un tempo passavano treni pendolari ed ora cresce l’abbandono, sui campi dove viene quotidianamente usato e gettato un fiume di schiavi.
Non dimenticherò l’impe10365734_1473543509548863_5935708996495995761_ngno di compagne e compagni che ci attendevano ai mille crocevia degli incontri per l’Altra Europa e ci guidavano tra strade e quartieri, fino ai luoghi degli appuntamenti.
E mi accompagna la fuggitiva, dolorosa bellezza di certi momenti sottratti al ritmo frenetico del viaggiare; un uliveto semiarso, a picco sugli scogli; una piccola cala tra cantieri navali dove il mare parla con voce di prigioniero; la “mesciua” gustata con i compagni, in un’osteria spezina; le fusa di un gattino bianco e nero, ultimo abitante di orti smangiati dai lavori del terzo valico; la nenia indiana improvvisata da un venditore di rose durante l’assemblea con Haidi; il palco inondato dalle note della pizzica e l’abbraccio della mamma di Dax ; la malinconia del tramonto sull’ acqua ferma delle risaie; il selciato di un lungolago battuto dalla pioggia.
Dalla cucina della Credenza, dove mi sto destreggiando tra pentole e fornelli, il pensiero va lontano, a tutti voi che ho incontrato e riconosciuto.
Se grande è l’ingiustizia, più forte è la tenacia della vita, testarda la resistenza, caldo l’abbraccio dei fratelli. La lotta continua.

Di nuovo in Val Clarea, per un’Altra Europa

Il ritorno in Clarea di Nicoletta, a chiusura della campagna elettorale. In Europa per le piccole opere utili contro le grandi male opere che producono sfruttamento, malattia, distruzione delle risorse naturali ed economiche. Per un mondo migliore per noi e per i nostri figli, riprenderci i luoghi in Europa e nel nostro paese dove oggi si trovano ingiustizie e distruzione.