Con gli operai, contro i padroni.

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Ecco come il Governo del Jobs Act accoglie gli operai di Terni.

Contro operai, studenti, precari, popolazioni in lotta la musica è sempre la stessa, quella dei padroni, a suon di manganelli, lacrimogeni, tribunali. Lottiamo insieme per cambiare musica e suonatori! Questa l’unica solidarietà davvero efficace.

Per Rèmi

remi-kY8G-U430405810527746bH-1224x916@Corriere-Web-Sezioni-593x443Morire a vent’anni perché non si accetta di subire un mondo deturpato dall’ingiustizia e dalla devastazione sociale e ambientale; perché si ama la vita e la bellezza,  si conosce la voce dei boschi, il sorriso delle erbe e delle acque,  lo sguardo dolce dei cuccioli.

Morire perché si è capito che la passiva accettazione del sopruso distrugge il presente e nega il  futuro, che la  forza liberatrice e collettiva esiste, ed è praticabile;  perché non ci si adegua ad aspettare dall’alto un riscatto che non verrà.

Morire perché la violenza del potere punisce duramente chi non vuole essere schiavo.

Piangere Rèmi vuol dire lottare ancora, lottare sempre, consapevoli che l’ingiustizia è immensa, ma non invincibile.

Dalla Clarea un grido di rabbia e di solidarietà.

Solidarietà

maddalena
Con questo breve comunicato esprimiamo la nostra solidarietà a Nicoletta Dosio, storica militante No TAV, che ieri, 20 settembre, durante la visita ai cantieri dell’Alta Velocità è stata vittima di violenza insensata da parte di un poliziotto preposto al controllo del sito. Nicoletta si è resa protagonista di un’azione dimostrativa che subito è diventata un pretesto buono per esercitare e giustificare la violenza nei confronti della stessa. Nicoletta che si era ammanettata al gancio del vagone di un trenino lì fermo è stata immediatamente strattonata e spintonata.
I giornali locali, compresa La Stampa, si sono immediatamente spesi per denigrare sia Nicoletta che la stessa lotta No TAV.
Episodi del genere sono la cartina di sole del clima di repressione che si vive in Val di Susa dove, nonostante le inchieste giudiziarie e le difficoltà, il movimento continua a resistere e della forte volontà del governo di voler insistere su un progetto non voluto dalla valle che è uno spreco di denaro pubblico, un regalo alle mafie e agli speculatori. Mentre si insiste su questo progetto faraonico che non risolverà i problemi occupazionali del Piemonte si tagliano ulteriormente i servizi pubblici, dai trasporti alla sanità alla scuola. La vicenda del TAV dimostra come l’interesse del governo e d i suoi accoliti sia indirizzato a garantire rendite e profitti per pochi invece che benessere e servizi per molti.
Sinistra Anticapitalista esprime tutta la sua solidarietà a Nicoletta e indirettamente anche a tutto il movimento NO TAV, ancora una volta oggetto di violenza e di campagne denigratorie da parte dei media.