Lasciamo Bussoleno e la festa in strada che parla di Resistenza passata e presente: ci attende un’altra piazza dove si parlerà di un’ unione europea nata male e andata avanti peggio, un’Europa da distruggere, per costruire l’altra Europa , quella della pace nella giustizia sociale.
Ci accoglie una regione di risaie che si stende dal Vercellese, al Novarese, fin sotto le colline dell’Oltrepo. Terra nera e acque: E’ cominciato l’allagamento dei terreni; per il momento sono grandi pozze, ma presto sarà un mare.
Vigevano, la città che conobbi nei romanzi di Lucio Mastronardi, ci attende in una piazza del sabato pomeriggio, splendidamente rinascimentale, gremita di gente a passeggio, di caffè affollati.
I compagni hanno preparato un palco con striscioni e bandiere rosse al vento, tra cui spicca la scritta NO TAV, insieme all’arcobaleno della pace e alla bandiera palestinese. Sul fondo il ritratto di Hugo Chavez, cui è intitolato il Circolo PRC.
Diario di Viaggio: Torino, Caffè Basaglia 22 aprile
Caffè Basaglia, Torino. Vi arriviamo attraverso viali alberati e vecchi quartieri che fiancheggiano la Dora, in questa dolce , tranquilla sera di primavera.
Grazie al grande impegno dei volontari, i locali (che costituirono il primo studio cinematografico torinese) sono diventati un luogo ospitale di sperimentazione sociale e culturale, di cui la solidarietà e l’attenzione alla persona costituiscono il solido fondamento e la ragione profonda.
Ad accompagnaci sono due punti di forza di questa realtà, Daniele, un compagno NO TAV, e Ugo, medico, colui che questa esperienza l’ha voluta e la porta avanti con incrollabile dedizione e amore.
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Milano, 23 Aprile, Piazza Affari
Milano, Piazza Affari, La Lista Tsipras dà inizio alla campagna elettorale per le elezioni europee. Una folla colorata di bandiere rosse empie la piazza. Sul palco si susseguono gli interventi dei candidati, c’è musica; vecchi compagni e nuovi amici si incontrano, si riconoscono, si abbracciano.
In questo luogo acquistano materiale evidenza le due Europe: quella della troika e del fiscal compact, di cui sono emanazione e, insieme, metafora gli incombenti palazzi della Borsa, l’enorme mano marmorea che, al centro della piazza, punta contro il cielo un irriverente dito medio, segno del potere arrogante e cinico che “usa e getta”, irridendo ogni solidarietà e senso di responsabilità umana e naturale; e l’altra Europa, quella degli oppressi e degli sfruttati, della natura che muore e del futuro negato.
Si alza la festa, si canta la Resistenza, tutta la piazza danza il sirtaki .
Da qualche parte la buona vecchia talpa della storia è al lavoro e presto vedrà la luce.
….Ce n’est qu’un debut, continuons le combat !