Contro l’Europa di grandi opere e Troika, per l’Altra Europa.. Primalepersone!

maddalenaE’ da 25 anni che la valle di Susa resiste e non si arrende, non solo contro il Tav ma contro un modello di sviluppo che distrugge gli esseri umani e la natura. Il denaro pubblico che viene sottratto a quelle che sono i veri diritti e i veri bisogni delle persone e viene messo nel pozzo senza fondo dei grandi interessi di un partito trasversale che esiste a tutti i livelli e che in Europa si chiama Troika, si chiama politica delle banche, si chiama quel mondo che fa dei poveri un tappetino su cui camminare, che fa dei diritti parola morta Contro quell’Europa non si può pensare a riforme, bisogna pensare di abbatterla per ricostruirla.

E allora sarà davvero l’Europa dei popoli, dei lavoratori che riusciranno ad abbattere le gabbie salariali e riusciranno ad avere uguale dignità in un mondo che deve essere di liberi ed uguali. Sarà l’Europa contro la guerra. Sarà l’Europa in cui sarà bello vivere perché non abbiamo altro da perdere che le nostre catene ma abbiamo un mondo intero da conquistare..

Il #1maggio a Torino. Nonostante i manganelli

Giovani, precari, solidali, irriducibilmente contro sfruttamento, opportunismi e falsità, capaci di immaginare e di volere un altro mondo. Contro di loro si sono scatenate le manganellate di chi comanda Torino, che ha così aperto la campagna elettorale con botte, sangue, arresti.

1 maggio scontriManganellate a freddo, per sostenere la provocazione del partito dei padroni, quello che rivendica il TAV e  le grandi male opere, la svendita dei diritti dei lavoratori, la repressione contro chi non si piega. Manganellate per impedire alla Torino degna dei suoi morti partigiani e operai di riprendere la piazza del primo maggio indegnamente occupata dai sindacati dei padroni e dal partito trasversale delle banche e degli affari.

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La malapolizia non è un’eccezione

Gli agenti condannati (ad una pena mite ) per aver assassinato un ragazzo, Federico Aldrovandi, sono stati lungamente applauditi dai poliziotti del Sap, ieri in congresso a Rimini.

16-anni-FedericoFingono di dispiacersene, gli uomini di governo , che continuano a varare leggi per militarizzare i territori e reprimere le lotte (Valsusa insegna); quelli che si scagliano contro le richieste di codice identificativo sulle divise delle “forze dell’ordine”, che propongono e approvano in Senato una legge che qualifica la tortura come reato comune; i protettori degli assassini di Carlo, Stefano, Giuseppe, Michele, Riccardo, Gabriele, Aziz, Abderramahan, Domenico e altri.

I pervicaci guerrafondai, solerti a coprire gli “eroi” dei crimini di guerra e di “polizia internazionale” compiuti anche dai militari italiani a tutte le latitudini, per terra e per mare.

Le loro scuse balbettanti hanno un solo scopo: quello di difendere il sistema, del quale la malapolizia non è eccezione, ma strumento efficiente di controllo sociale.

Per approfondire la storia della triste vicenda di Federico Aldrovandi il link del film “E’ stato morto un ragazzo” di Filippo Vendemmiati https://www.youtube.com/watch?v=6nYOfKLGsuI