Care, cari,
oggi vorrei essere materialmente con voi alla prima assemblea NO TAV dopo mesi di forzato generale isolamento, ma il mio isolamento continua. In ogni caso, col pensiero sono presente e voglio farvi giungere almeno queste poche parole, per dirvi quanto siano stati preziosi per me i vostri messaggi che mi arrivavano in carcere attraverso gli scritti e le notizie portate da Silvano e dai nostri compagni avvocati. Erano un antidoto a mura, blindi, cancelli, che possono imprigionare il corpo, ma non la libertà di pensare, ricordare, progettare. Mi sentivo protetta dal vostro affetto e sostenuta dalle tante iniziative che avete messo in campo.
Il carcere è più invivibile per chi non ha nessuno fuori ad aspettarlo ed a pensare a lui; voglio perciò abbracciare e ringraziare particolarmente le mie sorelle NO TAV che si sono organizzate per far giungere scritti ed aiuti materiali a quelle altre donne con le quali ho condiviso tre mesi della mia vita e, che, con dolore, ho lasciato dietro le sbarre.
Voglio anche esprimere vicinanza a quanti di voi si sono visti strappare le persone care dall’epidemia: un’intera generazione ci è stata sottratta e con essa la memoria diretta di lotte e di vita dura, affrontata con umile tenacia. E voglio ricordare la compagna Giuseppina Bianchi, sempre presente alle nostre iniziative, insieme ai compagni del Biellese….
Mentre scrivo, ripenso a questi trent’anni in cui il movimento NO TAV è nato e cresciuto ben oltre i confini della Valle.
Ricordo con meraviglia e commozione quel suo prendere corpo e forza giorno dopo giorno, sulla lotta concreta, reinventata ogni momento, capace di aggregare e mettere a frutto storie diverse, fatte di terra, esperienze, saperi, utopie concrete, sul filo di una condivisione non formale che si faceva legame d’ amore tra esseri umani e con la natura.
La libera repubblica della Maddalena è stata forse il punto più alto e sofferto e la commozione di quei giorni ancora dura in noi e ci spinge ad andare avanti
Il passato ci sia talismano per il presente in cui tutto torna e il conflitto col nemico di sempre si avvicina.
Aspetto con impazienza il giorno delle barricate, in cui mi libererò per essere, come sempre, tra di voi. Nicoletta