L’Intervista, Dosio: “Con l’Altra Europa allarghiamo le lotte” – Davide Gastaldo

Dal blog di news e controinformazione Buco1996

viewerAttivista e volto storico del Movimento No Tav, impegnata nelle problematiche dell’ambiente, dell’istruzione e non solo. Figlia di operai, è stata insegnante di materie umanistiche dal 1973 al 2006. È protagonista della vita politica e sociale del territorio piemontese e ha partecipato a numerose lotte: contro il mega-elettrodotto “Grand-Ile Moncenisio-Piossasco”, che avrebbe sconvolto la Val di Susa; contro l’autostrada Torino-Bardonecchia; per l’apertura di un liceo scientifico pubblico nella zona della media Val di Susa, che ne era sprovvista. Ha solidarizzato con le lotte sindacali in varie fabbriche del territorio piemontese ed è stata una figura traino della lotta contro il nucleare e la privatizzazione dell’acqua. Da sempre impegnata contro le guerre, dalla Iugoslavia, all’Iraq, all’Afghanistan, si batte per il riconoscimento del diritto all’autodeterminazione del popolo palestinese.

Questa la biografia di Nicoletta Dosio che è candidata alle elezioni Europee con “L’Altra Europa con Tsipras”. In vista del 25 maggio l’abbiamo voluta ascoltare per capire cosa l’ha spinta a compiere questo passo e soprattutto cosa può cambiare andando a votare il prossimo 25 maggio l’unica compagine effettivamente di Sinistra e che affonda le radici nei Movimenti.

Negli ultimi anni la sinistra “radicale” ha più volte tentato di confederarsi in vista delle tornate elettorali, in piattaforme politiche ed esiti alle urne poco convincenti. In cosa “un’altra europa” si differenzia dalle precedenti esperienze?

Se sarà solo una giustapposizione di gruppi diversi, non differirà in molto dalle esperienze precedenti. Se invece cercherà di essere una collettività di persone che, partendo da una visione del mondo correttamente anticapitalista e antiliberista, si proporrà di mettere insieme esperienze diverse su un obiettivo comune coerentemente perseguito, potrà diventare qualcosa di più di un semplice cartello elettorale.

I sondaggi in corso sono incoraggianti, tuttavia a livello di potere decisionale sarete comunque iperminoritari in parlamento. Cosa rispondi a chi dice che votando, anche per voi, si legittima semplicemente un organismo malato e repressivo senza dare abbastanza forza a chi, come voi, vuole guarirlo?

Non credo sia guaribile l’Europa della troika e del fiscal-compact, semplicemente perché non è malata, ma costituisce un lucido progetto del capitale, volto a demolire tutti i diritti e le conquiste sociali e a privatizzare patrimonio e servizi pubblici, a vantaggio di pochi potenti e a danno di tutti. Io credo che sia solo con la collaborazione delle lotte popolari e reali che si possa abbattere questi meccanismi e ricostruire un’altra Europa, quindi votare non basta, ma può fornire strumenti a supporto delle lotte.

Per chi vive in val di Susa il tuo percorso politico e di lotta (notav ma non solo) è notissimo; vuoi provare a raccontare chi sei a dei lettori che non ti conoscono?

E’ difficile raccontarsi in poche parole senza sembrare autoreferenziali, ho una certa età e di cose ne ho vissute tante. Diciamo che ho scelto di impegnarmi per le lotte e per i diritti sociali molti anni fa, prima ancora che nascesse il movimento No Tav di cui ho fatto parte da subito, e ho sempre cercato di incontrare e fare incontrare lotte diverse, da quelle per la casa a cui tengo molto a quelle per l’autodeterminazione dei popoli, a cui tengo anche di più.. Ma ai lettori che non mi conoscono alla fine dico di scendere in piazza, che magari ci incontriamo!

Perché e con quali obiettivi hai accettato la candidatura?

L’ho accettata perché la considero un piccolo strumento in più che posso usare a servizio dei conflitti sociali che stanno nascendo o che devono crescere, a livello italiano ed anche europeo.

Se il nemico, lo strapotere finanziario del capitale, è globale, anche le lotte devono allargarsi almeno su scala internazionale se vogliamo avere successo. Il mio intento è dare un contributo in questo senso.

In ultimo, come di rigore, ti chiedo di fare un appello al voto per “Un’altra Europa”…

Votare per l’Altra Europa con Tsipras non deve significare dare una delega una volta per tutte, ma utilizzare anche questo strumento per creare poi, dal basso e insieme, l’Altra Europa dei popoli, dei diritti, dell’ambiente, di un lavoro dignitoso e rispettoso della qualità della salute e della vita.

Utilizzare gli strumenti, la documentazione ed il peso dei parlamentari europei in aggiunta ad una lotta che non può che essere dal basso e collettiva.

Davide Gastaldo