All’attenzione di AGCOM

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Richiesta di intervento dell’Autorità da parte della lista alle Europee L’Altra Europa con Tsipras

Premesso che :

      Il comma 1, articolo 5 della legge n. 28/2000 prevede che, nei programmi di informazione ( telegiornali, radiogiornali, rubriche giornaliste e talk show di approfondimento giornalistico),la concessionaria pubblica e le emittenti radiotelevisive private devono “garantire la parità di trattamento, l’obbiettività, la completezza e l’imparzialità dell’informazione”;

      Il comma 2, articolo 7 della Delibera N. 138/14/CONS dell’AGCOM prevede altresì che le trasmissioni di informazione di al punto precedente “si conformano con particolare rigore ai principi di tutela del pluralismo, dell’imparzialità, dell’indipendenza, dell’obiettività e dell’apertura alle diverse forze politiche”;

      Il comma 3, articolo 7 della richiamata delibera dell’Autorità, prevede per le emittenti nazionali che “i direttori responsabili dei programmi di cui al presente articolo, nonché i loro conduttori e registi sono tenuti ad un comportamento corretto ed imparziale nella gestione del programma così da non esercitare, neanche in forma surrettizia, influenze sulle libere scelte degli elettori. Essi devono assicurare in maniera particolarmente rigorosa condizioni oggettive di parità di trattamento, riscontrabili dai dati del monitoraggio del pluralismo, ed osservano ogni cautela volta ad evitare che si determinino, anche indirettamente, situazioni di vantaggio o svantaggio per determinate forze politiche, considerando non solo le presenze e le posizioni dei candidati o comunque di persone chiaramente riconducibili ai partiti e alle liste concorrenti per il ruolo che ricoprono o hanno ricoperto nelle istituzioni nell’ultimo anno, ma anche le posizioni di contenuto politico espresse da soggetti e persone non direttamente partecipanti alla competizione elettorale”;

      il comma 4, articolo 7 della citata Delibera prevede che “I telegiornali devono garantire, insieme con la completezza dell’informazione, l’esposizione della pluralità dei punti di vista. I direttori, i conduttori, i giornalisti devono orientare la loro attività al rispetto dell’imparzialità, avendo come unico criterio quello di fornire ai cittadini il massimo di informazioni, verificate e fondate, con il massimo della chiarezza affinché gli utenti non siano oggettivamente nella condizione di poter attribuire specifici orientamenti politici alla testata. Nei notiziari deve essere evitato un uso ingiustificato di riprese con presenza diretta di membri del Governo, di esponenti politici e di candidati o comunque di persone chiaramente riconducibili ai partiti e alle liste concorrenti per il ruolo che ricoprono o hanno ricoperto nelle istituzioni nell’ultimo anno.

      Il comma 2, articolo 4, della Delibera del 1° aprile 2014   della Commissione parlamentare per l’indirizzo generale e la vigilanza dei servizi pubblici radiotelevisivi,  dispone che le trasmissioni di informazione “Nel periodo di vigenza della presente delibera, i notiziari diffusi dalla Rai e tutti gli altri programmi a contenuto informativo debbono garantire la presenza paritaria, coerentemente con quanto previsto dall’articolo 5 della legge n. 28 del 2000, dei soggetti politici di cui all’articolo 3 della presente delibera, uniformandosi con particolare rigore ai criteri di tutela del pluralismo, della completezza, della imparzialità, della obiettività, dell’equilibrata rappresentanza di genere e di parità di trattamento tra le diverse forze politiche, evitando di determinare, anche indirettamente, situazioni di vantaggio o svantaggio per determinate forze politiche. I direttori responsabili dei notiziari sono tenuti ad acquisire settimanalmente i dati del monitoraggio del pluralismo relativi alla testata diretta dall’istituto cui fa riferimento l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni.

Considerato che:

   dai dati di monitoraggio dell’Osservatorio di Pavia, pubblicati sul sito di Rai Parlamento, relativi al periodo 18 marzo-21 aprile 2014 emerge un evidente aggiramento della lettera e della sostanza dei principi della parità di accesso e di trattamento delle forze politiche garantiti dalla legge 28/2000 sulla par condicio;

    tali dati, mettono in luce una situazione si sostanziale oscuramento della lista “L’Altra Europa con Tsipras”, con gravissimi danni della sua immagine;

  in particolare, nei dati di rilevazione delle presenze politiche elaborati dall’Osservatorio di Pavia, la lista “L’Altra Europa con Tsipras”, non è menzionata tra i soggetti politici rilevati e che la sua presenza è rilevata sotto la voce “Altri”,  che raccoglie  “ i partiti e i movimenti che, solitamente, hanno poca visibilità”, come afferma codesta Autorità;

      ciò avviene nonostante che nei sondaggi politico-elettorali sulle intenzioni di voto, e nell’informazione giornalistica, ci si riferisca esplicitamente alla lista “L’Altra Europa con Tsipras”.

      La mancata rilevazione della lista può indurre i direttori responsabili del programmi di informazione a non considerare la lista come un soggetto politico a cui si deve garantire parità di accesso e di trattamento nella programmazione radiotelevisiva;

      nel periodo di rilevazione 18 marzo-21 aprile, in tutte le edizioni del TG1, a esponenti della lista “L’Altra Europa con Tsipras” sono stati concessi, tra tempo di parola e tempo di notizia, 48 secondi, pari allo 0,07 % del totale complessivo di 62.311 secondi;

      nel medesimo periodo, in tutte le edizioni del TG2 e del TG3 agli esponenti della  lista “L’altra Europa con Tsipras” , non è stato concesso nemmeno un intervento in voce, mentre il tempo di notizia dedicato alla lista è stato nel TG2 dello 0,07 % e nel TG3 dello 0.02%;

      nel periodo di tempo sopra citato, in tutte le 23 trasmissioni di approfondimento giornalistico della RAI, che hanno dedicato complessivamente 146.784  secondi  al dibattito politico, esponenti della  lista “L’altra Europa con Tsipras”, hanno potuto partecipare una sola volta soltanto ai programmi  “In ½ ora” , “Porta a Porta”  e “Agorà” e hanno potuto parlare parlare per complessivi 3.291 secondi, pari al 2,24 %.

Considerato altresí che:

•    ha perso di significato la distinzione netta tra rilevazione delle presenze di esponenti di governo ed esponenti di partito;

•    Tale distinzione é venuta meno in conseguenza di sistemi elettorali – connotati in senso maggioritario e che limitano significativamente la libertà di scelta degli elettori –  che hanno indebolito seriamente ogni diversità di ruoli tra partiti e istituzioni. La coincidenza tra la figura del Presidente del Consiglio e quella del leader di partito, ne é la manifestazione più evidente;

•    La forte mediatizzazione della vita politico-istituzionale rende difficilmente distinguibili esternazioni a contenuto istituzionale dalle esternazioni a contenuto partitico. In questo senso si può valutare la prassi di conferenze stampa o di annunci di esponenti del governo non supportati da provvedimenti formali, come é accaduto per il DEF,   o l’uso di tecniche e modalità di comunicazione più simili alla propaganda politica che non alla comunicazione istituzionale;

•    alla luce di queste considerazioni vanno valutati i dati forniti dall’Osservatorio di Pavia relativamente al complesso delle presenze politiche nei programmi di comunicazione politica e di informazione;

•    Da tali dati salta agli occhi il vantaggio esorbitante assegnato al Governo e al Presidente del Consiglio. Secondo una regola non scritta, al complesso delle istituzioni ( Governo, Presidente del Consiglio, Presidente della Repubblica ,Presidenti di Camera e Senato, Unione Europea) veniva assegnato, per prassi, sopratutto durante i periodi elettorali, un tempo complessivo del 30 %. Secondo i dati elaborati dall’Osservatorio di Pavia, relativi al periodo 19 marzo-21 aprile, tutte le edizioni di tutti i TG della Rai hanno assegnato al Governo il 37,7 % del tempo complessivo dedicato alla politica. In questo sforamento dei tempi si distingue il TG1 (39,8 %), seguito a ruota dal Tg3 (37,5 %) e dal Tg2 (35,2 %). Il Presidente del Consiglio si prende da solo il 28,9 % del tempo complessivo di tutti i TG con in testa il Tg3 (29,6 %), seguito dal TG1 (29,3 %) e dal Tg2 (27,2%). Con ogni evidenza i dati dimostrano che al Governo é stato assicurato un vantaggio che va al di la di qualunque precedente prassi. Un vantaggio che si traduce in un danno per tutti i competitori  elettorali che, come la lista “L’Altra Europa con Tsipras”, si collocano all’opposizione del Governo.

•  Per le considerazioni fatte in precedenza sulla difficile distinzione tra comunicazione istituzionale e propaganda politica, i dati sulle presenze relativi al Governo vanno considerati, fuori da ogni ipocrisia formalistica, vanno aggiunti a quelli relativi ai partiti che sostengono il Governo;

•        A questo riguardo, sempre relativamente al periodo considerato, tutte le edizioni di tutti i TG della RAI hanno assegnato al Governo e ai partiti della maggioranza che lo sostiene il 54,2 % del tempo complessivo dedicato ad argomenti politici. Un tempo al di fuori di ogni regola sulla parità di accesso e di trattamento, sul pluralismo, sulla imparzialità e sulla completezza dell’informazione;

•    questo enorme vantaggio a favore del Governo e della sua maggioranza, si riscontra anche nei talk show e nelle trasmissioni di approfondimento giornalistico. I dati elaborati dall’Osservatorio di Pavia, relativi al periodo 19 marzo-21 aprile, mostrano che in quelle trasmissioni il 47,3 % del tempo complessivo dedicato al confronto politico é monopolizzato dal governo e dai partiti che lo sostengono.

 

Tutto ciò premesso e considerato, Si chiede a codesta Autorità :

      di valutare se nei programmi di informazione le norme di legge e regolamentari sulla parità di trattamento siano rispettate, essendo, per noi,  evidente l’esistenza di un trattamento privilegiato nei confronti di alcuni competitori elettorali a danno di altri e in particolare della lista “ L’Altra Europa con Tsipras “;

      se tutto questo non costituisca un vulnus democratico che falsa gravemente una competizione elettorale che si svolge prevalentemente in televisione;

      alla luce di queste evidenti violazioni dello spirito e della norma della legislazione italiana, di conoscere quali misure incisive e immediate  di riequilibrio intende adottare nei confronti dei TG e delle trasmissioni di approfondimento giornalistico della RAI , inserendo a pieno titolo la lista “L’Altra Europa con Tsipras” nel confronto politico-elettorale con le altre forze, particolarmente con quelle che sostengono il Governo, evitando il ” ghetto ” del confronto tra partiti qualificati dai media come “minori”.

Restiamo in attesa di un riscontro che auspichiamo positivo.