A Sesto San Giovanni arriviamo dopo due giorni passati nell’area metropolitana milanese.
Le assemblee a Cernusco sul Naviglio ed a San Donato Milanese si sono svolte secondo i ritmi ormai consueti.
A Cernusco ha introdotto Loris, che sulla lotta NO TAV ha scritto uno dei saggi più acuti, documentandosi con un lungo soggiorno in Valle e con una nutrita serie di interviste. A San Donato ho incontrato Patrizia. E’ stata lei a parlarmi di quanto sta succedendo alla Marcegaglia Buildtech di Sesto: la fabbrica chiude, lasciando a casa 169 lavoratori, ai quali viene prospettata una sola incerta e scomoda alternativa, l’eventuale spostamento a Pozzolo Formigaro, dove esiste un altro stabilimento del gruppo e dove la situazione non appare affatto tranquillizzante, vista la cinquantina di operai in esubero.
Del resto non esiste in merito alcuna garanzia: “.. sempre che la società non venga bloccata causando perdita di ordini e clientela” precisa la direzione, con evidente intento intimidatorio.
Gli operai riuniti in assemblea rifiutano quella che appare come l’anticamera del licenziamento e precisano qual è il senso effettivo dell’operazione: la speculazione edilizia, col cambio d’uso dell’area industriale; infatti questo è rimasto l’unico stabilimento tra multisale, centri commerciali ed edilizia abitativa.
Portiamo loro la solidarietà della Valle di Susa che resiste; ci raccontano del lavoro che non manca, tanto da costringerli a fare anche il turno di notte (costruiscono pannelli e profilati per l’edilizia); denunciano come un’evidente contraddizione il perlomeno sospetto stato di incuria in cui la proprietà ha lasciato da tempo la fabbrica; ci dicono degli interinali, un altro centinaio di lavoratori cui non sarà rinnovato il contratto.
Intorno a quel gruppo di uomini trattati come oggetti da usare e da gettare scorre indifferente la città, crescono impalcature e prefabbricati. Gli ultimi alberi polverosi di quello che fu un viale ed ora è un mare di asfalto guardano tristemente la scena, anch’essi in attesa della ruspa che li abbatterà.
Quale contrasto con la faccia di Emma Marcegaglia,amministratore
Eppure questo non è l’unico mondo possibile: l’alternativa alla rottamazione di diritti e dignità sta nel conflitto collettivo, efficace strumento di giustizia sociale, di liberazione.