La notte scende all’improvviso, mi si precipita addosso. Le montagne innevate che scorgo in breve profilo sono sopraffatte da un’ombra che subito si fa buio fitto, senza barlumi di stelle.
Oggi abbiamo accompagnato Elisa in un ultimo, triste viaggio.
In realtà era già lontana, partita di buon mattino, dopo un ultimo sguardo d’amore a sua madre ed una carezza al suo gattino che l’avrebbe voluta seguire, ma che lei ha fermato davanti a quella porta invalicabile a chi cammina tra i vivi.
Non erano Elisa quella cassa chiara né il grande mazzo di girasoli che cercavano invano di portare luce dove c’era solo buio dolore.
Elisa era allegria, gentilezza di cuore, amore per la vita, la resistenza forte e dolce della lunga battaglia ingaggiata contro un male inesorabile.
Di Elisa ci resta il coraggio che ha donato a piene mani, il ricordo dei giorni e delle notti trascorse con noi nella lotta contro il TAV, l’amore per tutti gli esseri viventi, lo sguardo azzurro che ritroveremo nelle fonti limpide della Clarea